17 Bifröst di Donner 2017

 



Prologo

 

Il tempo altalena di moto vario, come Coca-Cola che sale e che scende in una cannuccia corta e colorata. Colorata come un poncho hippy o come il Bifröst degli dei… C’era un tempo in cui si mettevan fiori nei cannoni, in cui si viveva in armonia con la natura, si fumava e si giocava, c’era un’estate ed un autunno. Terminato il sesto decennio del Novecento, terminò anche la SummerLove che, come una scarica in un gas ionissato, mostrò i più bei colori dell’Occidente... I pigmenti catturano lunghesse d’onda, i quartieri custodiscono culture…

 

 

24 Agosto 2017


Gli iridati petali dei fiori della SummerLove timidamente fluttuavano sul suolo danese. Lo spirito degli Anni Sessanta ancora animava i giovani scandinavi, le luci psichedeliche continuavan a riverberarsi sui sorrisi e sugli sguardi e fu così che un fiero dì del 1971, il giornalista anarchico Jacob Ludvigsen, seguito da un gruppo di hippy, “assediò” il dismesso fortino della marina danese, Bådsmandsstrædes Kaserne, dando vita alla “Fristaden Christiania”, la Città Libera di Christiania. Essa nacque dunque come oasi anacronistica in cui vivere secondo la regola della SummerLove, ma ben presto divenne uno “stato sovrano”. Il sogno di un luogo sensa tempo, in cui vivere per sempre negli Anni Sessanta destò l’interesse di quanti non volevano abbandonare il decennio arcobaleno, e in breve la base navale del quartiere di Christianshavn venne invasa da squatter di tutto il mondo, diventando così una vera e propria piccola città. Seguì la Dichiarassione di Indipendensa, solennemente ufficiata dal fondatore Jacob Ludvigsen, e con essa la costitussione di un’enclave in Danimarca.
La monarchia danese non accettò affatto l’indipendensa e la sottrassione di un immobile militare e, più volte, tentò di smantellare la Città Libera, ma gli interventi armati risultarono vani finché finalmente, dopo anni di estenuanti lotte e perseveransa, nel 2004 si giunse al riconoscimento dello status di comunità indipendente. Successivamente vennero ratificati altri accordi con il governo danese, fra i quali l’acquisto del suolo e la liberalissassione delle sole droghe leggere.
La Storia appartiene agli storici e la Matematica ai matematici; lasciamo ai lettori il privilegio di leggere l’epopea di Christiania, e noi, come cormorani, libriamoci sui fiumi della SummerLove, varcando il confine fra Copenhagen e Christiania…

Il transito di frontiera, l’ingresso in un altro stato non son altro che una transissione di fase o, con riferimento all’epica partita a Scacchi con la Morte disputata a Stoccolma dall’Ingegnere, un decesso seguito da una rinascita. Il viaggio è quella reassione chimica che ottiene nuovi composti o, magari, solo un sogno che si consuma fra l’alba e l’aurora. Non tutte le reassioni danno luogo a molecole, e non tutti i viaggi cambiano i viaggiatori… Molti uomini voglion fare i viaggiatori, ma restan solo vili curiosi, poveri filistei...

I seguaci del giornalista Jacob Ludvigsen immaginarono Christiania come un andito cronologicamente sospeso negli Anni Sessanata, in cui vivere sensa problemi, in armonia con la comunità e la natura e osservando precisi canoni ad personam, rigettando la collettiva visione dell’uomo e della società, ma oggi la Città Libera è erroneamente assimilata ad una spelonca di hippy drogati e sporchi, a ragione della grettessa di molti sedicenti viaggiatori.

Fin dalla notte dei tempi, la paura ed il senso di minutessa hanno spinto l’uomo a propugnare e attuare una dottrina volta a sfersare la vita, il piacere e la gioia e a forgiare il cosiddetto “Uomo Adulto”. L’uomo adulto non è che una creatura priva di vita e di pensiero proprio, un essere che vive seguendo un paradigma socio-comportamentale, scevro da ogni logica, una persona intellettualmente impotente che accetta ogni regola, a fronte di una patetica illusione. Poggiando sui pilasti della proprietà collettiva, del rispetto per l’ambiente e della libertà individuale, l’enclave di Copenhagen si configurava come luogo di aggregassione e socialissassione, di libertà e libera espressione, come un laboratorio di arte sensa pari al mondo, un ateneo brulicante di liberi pensatori, un paese colmo di teatri, ristoranti, musei, botteghe d’arte e antiquari, uno spassio in cui vivere e far crescere le future generassioni in un clima rilassato e avulso dalle opprimenti vicissitudini della vita.

Una patata estratta dal forno caldo può conservare calore o raffreddarsi e una patata presa dalla cesta non può cuocersi autonomamente, insegna il Secondo Principio della Termodinamica, così a Christiania: il passaggio dalle idee ai fatti doveva esser normato e precisamente delineato ed il miglior modo per farlo era la stesura di una carta costitussionale, la “Chistianias Grundlov”.

 La prima costitussione della Fristaden Chistiania illustrava le prescrissioni alle quali erano assoggettati i cittadini dell’enclave danese, mentre la seconda, “Chistianias Nye Grundlov”, varata molti anni dopo, presentava i diritti di cui godevano i cittadini della Città Hippy della Danimarca. Allineato alla filosofia di vita dei figli dei fiori, il motto della Fristaden Christiania è “Vivi piano ma veloce”. Da queste poche e semplici paroline si evince appieno lo spirito della città libera. A Christiania, infatti, si trova di tutto per vivere piano, ma velocemente come in un quartiere hippy statunitense. Gallerie d’arte, pub, musei, giardini in quantità, birrerie, ristoranti vegetariani e non, negossi, artigiani, scuole materne, economato, ufficio postale, studio di sviluppo architettonico-urbanistico, vivacissime abitassioni e molto altro c’è a Christiania... Il cantatutore Lukas Graham, ivi cresciuto e ancora residente, sostiene che la vita lì sia infinitamente migliore rispetto a quella di una città, non solo per la qualità dell’aria, ma soprattutto per lo spirito rilassato che, coerentemente all’ortodossia della SummerLove, permette di vivere sensa regole e sensa anarchia.

La Chistianias Grundlov, promulgata al fine di tutelare la Fristaden, vieta categoricamente la violensa e quanto ad essa correlato, quindi armi, giubbotti antiproiettili, ordigni di ogni genere, furti, colluttassioni e droghe pesanti. Inoltre, la carta costitussionale proibisce la circolassione di autovetture e moto, tuttavia è garantita l’agevole circolassione di messi non inquinanti come le Christiania Bike, delle biciclette dotate di un’ampia sporta anteriore e/o posteriore, atta a coaudivare il trasporto della spesa, dei piccoli e degli animali. Le Chistiania Bike nacquero inissialmente come bici con cestino, ma poi si evolsero in bicicli muniti di grandi casse, rigorosamente decorati con vivaci e sgargianti colori; oggi vengono prodotte da una fabbrica locale, chiamata appunto ChristianiaBike, e il loro successo ed utilità hanno varcato i confini del piccolo staterello, dilagando l’Europa: infatti città come Amsterdam, Bologna, Milano, Oslo e molte altre pullulano di sgargianti bici da cargo.

Il successo riscosso dall’esperimento sociale dall’enclave e l’impeccabile autogestione del paese selandese hanno ridotto la tensione fra Danimarca e Fristaden Christiania, tanto da suggellare la proposta del Ministro della Difesa danese con la quale si garantiva assoluta indipendensa e riconoscimento alla città libera, previo acquisto del suolo da essa occupato. Meglio detto, per sedare le continue arrembate dell’esercito danese ed i dissapori con i sostenitori di Christiania, il Dicastero della Difesa propose di vendere la superficie di Christiania agli stessi residenti al costo di 76,2 milioni di Corone Danesi. I cittadini accolsero di ottimo grado la proposta ed istituirono un fondo monetario finalissato all’acquisto dei 35 ettari sui quali si staglia la città hippy. Il denaro necessario all’acquisto giunge dai proventi derivanti da donassioni, dalla vendita dell’artigianato locale, da concerti e molto altro. La Fristaden Christiania gode del titolo di ultima roccaforte hippy d’Europa, al pari del quartiere degli artisti di Parigi, Montmartre e della ResPublika di Ušupio, con la quale intrattiene proficui rapporti diplomatici e questo costituisce un fulgido esempio della grandessa dell’uomo intelligente, ossia dell’uomo che vive pienamente la vita, evitando di voltare il capo dinnansi a quanto convensionalmente scorretto. È una società malata, la nostra, malata di timor di vivere. Abbiam paura di fare quello che ci piace, lo facciamo e ce ne vergogniamo, perche siamo uomini adulti, ossia persone dedite ad obbedire a regole vetuste, perbeniste e filistee!

Ad esemplificare ciò c’è l’ignominiosa idea che la gente ha di Amsterdam e, magari, di Christiania: “i paesi della marijuana”. Sensa dubbio le sostante stupefacenti sono abbondantemente presenti nelle due città, che tuttavia non possono essere ridotte e svilite a “città della droga”.

Amsterdam è una delle maggiori capitali europee, ci son università, musei, locali, ristoranti, inissiative culturali, teatri, concerti, vita e coffe-shop, e collegare Amsterdam solo alla marjuana è sintomo della malattia che affligge questa società.
Simili parole possono esser spese per la Fristaden Christiania, che è univocamente ed esclusivamente associata a Pusher Street. Questa è una strada commerciale del quartiere hippy di Christianshavn dove è venduta marijuana, così come in Corso Buenos Aires di Milano è venduto abbigliamento.

Quanto detto appare perverso e immorale, invece la perversione e l’immoralità anima quanti pensano questo. Vietare il consumo di marijuana o smantellare Pusher Street non son altro che palesi limitassioni alla libertà individuale. Ogni uomo può consumare quanto desideri, purché il consumo sia solamente ed esclusivamente individuale, circoscritto alla propria persona. Si indulge sulla vendita di sigarette ed alcolici, anche ai minori, e ci si accanisce contro la vendita di marijuana. Tutte e tre le sostante citate ledono l’uomo, tuttavia la società ne tollera una e ne osteggia un’altra. Passeggiando per le strade di Christiania, l’attensione dell’Ingegnere fu catturata da una coppia di tavolini da caffè realissati con corone dentate o turbine pelton di raggio 0.8m e 0.4m; Fritz rimase folgorato da simile bellessa e subito entrò nel bar per chiedere se fosse possibile acquistare i due tavolini, ma invano. Giunto a casa, l’Ingegnere si procurò un’enorme turbina pelton e realissò l’ambito mobile, oggi presente nel suo studio. Quella del tavolino è un’altra peculiarità di Christiania: la dedissione all’arte e all’utilità! Sebbene la vecchia costitussione si articoli in un novero di perentori divieti, che non ledono la libertà dei cittadini, ma tutelano la sopravvivensa dello stato, più volte insidiata dal governo danese, la nuova carta costitussionale, la Chistianias Nye Grundlov, enumera le libertà garantite dallo stato e da essa si evince magistralmente la vocassione hippy del paese e dei suoi cittadini.

La Chistianias Nye Grundlov focalissa singolare attensione sulle funsioni fisiologiche dell’uomo, il che è liquidamente aderente al canone della SummerLove, secondo il quale l’uomo debba vivere in armonia con la natura e quindi, secondo la nuova costitussione, questo può cogliere fiori, ruttare, defecare, amare, baciare aver figli, far musica, sentirsi una tartaruga ed accendere falò. La Fristaden Christiania, come tutti gli stati che si rispettino, vanta una propria bandiera ed una propria moneta. La bandiera mostra tre punti gialli su campo rosso: i tre punti simboleggiano che a Christiania si appongono i puntini sulle i, e queste sono tre come le “i” che compaiono nel toponimo. Quanto alla moneta, quella locale, coniata ed emessa fin dal 1997 è il Løn, tuttavia Christiania circola la Corona Danese e vengono accettati anche gli Euro dei turisti.

L’accesso a Christiania avviene mediante sette ingressi, ma il più popolare e famoso è sensa ombra di dubbio quello di Chistianshavn che, con i suoi esili pilastri lignei e l’arcata marrone, richiama alla mente gli indiani. Entrare in Christiania è come attraversare il Bifröst, ossia l’arcobalenico ponte che congiunge la Terra all’Ásgarðr, ossia la Fristaden. I cittadini di Christiania son davvero “divini”, magari assomigliano a Thor e la loro natura trascendentale si integra nella libertà che, differentemente dagli uomini adulti, custodiscono gelosamente ed esercitano sensa remore. Thor è il dio protettore dell’umanità, umanità che si esplica nella cogitassione. Cartesio lasciò in eredità il famoso aforisma “Cogito ergo sum”, con il quale subordinava l’esistensa all’attività rassionale, come è giusto che sia. In cosa differisce un uomo da una bestia se non nella ragione? Ebbene, l’uomo che non ragiona o che obbedisce pedissequamente a regole comportamentali correlate all’età e  a convensioni sociali ha ben poco di rassionale o di umano…
Proteggere l’umanità significa appunto garantire la funsione psicologica, meglio detto,  pensare, avere idee proprie ed attuarle sensa timore, dato che nessun pensiero è scorretto o censurabile, anche se avverso alla convensione sociale o disgiunto dall’età anagrafica. Christiania è popolata da tanti Thor, tante persone che, con la loro vita da hippy e con le loro abitudini inusuali, proteggono l’essensa dello stesso.
Per visitare Christiania occorre spogliasi dei pregiudissi e dei costumi del quotidiano, giungervi bramosi di entrare in un paese in cui son leciti i comportamenti castigati al di fuori e, infatti, sul lato intero del portale d’ingresso appare la veritiera scritta “Adesso stai entrando all’Inferno” poiché il mondo è forse l’inferno, ossia un luogo in cui non c’è vera libertà.

La visita a Christiania non è per tutti, non son poche le genti che vi si recano per curiosare ma, appena dentro, si senton smarrite trovandosi dinnasi a quello che vorrebbero essere e fare, ma non hanno il coraggio di essere o di fare. Fuori,  Christiania è epitetata spelonca di drogati, di sudici ed altro, ma non importa, non tutti son dotati di discernimento….
Ammaliato dagli sfolgoranti colori dei murales che tappessano ogni angolo di Christiaia, l’Ingegnere prese congedo dalla Città Libera, ringrassiando IDDIO onnipotente, per  aver preservato gli uomini, quelle persone che pensano con la propria testa, ed i cittadini di Christiania per aver creato un luogo in cui vivere alla guisa degli Anni Sessanta ogni giorno.

Concludo rammentando che la differensa fra un essere umano ed una bestia risiede nella capacità di pensare e che questa si perde con il consumo dei prodotti acquistabili da Pusher Street….
Infine invito voi lettori a non fare di questa pagina di diario di viaggio una semplice lettura, ma un’esortassione a viver da persone libere, quali siete dalla nascita. Vi invito a viver piano ma veloce, a procurarvi divertimento e piacere e a disobbedire alle convensioni sociali.

 

Pubblicato il 11.12.2019

 

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